TRACKLIST
1 - Umbra Vitae
2 - The Shadow Tower
3 - Leave Me Alone
4 - Iniquitous Judgement
5 - The Last Farewell
6 - Act Of Faith
7 - Domino
8 - Silent
9 - Poema Illusorio
10 - Ire Of Solitude
11 - Son Of Unknown
Gli "In Aevum Agere", arrivati da un passato di consensi, sia nazionali che esteri, propongono un nuovo full, pubblicato nel 2012 dalla tedesca Pure Steel Records: The Shadow Tower.
Dopo una breve introduzione, la title track The Shadow Tower fa gridare "DOOM!" sin dalle prime note: un riff trascinante lascia spazio ad una voce fantastica di stampo heavy, accompagnata da un contro canto femminile che, insieme all'assolo, rendono questo pezzo perfetto.
I brani a seguire scorrono gradevoli passando dal doom classico, all'heavy/power, al thrash, il tutto caratterizzato da una produzione precisa e moderna (forse leggermente troppo pulita), ricordando, nel suono e nella struttura, gli ultimi lavori dei maestri Candlemass.
Da mettere in risalto The Last Farewell che, insieme a Act of Faith , ricorda l'heavy metal dei Savatage, fino ad ora una delle influenze più interessanti e particolari dell'intero album.
La sorpresa arriva con Dominio, una decisa mid tempo cantata interamente in italiano, dove le parti vocali si fanno più grosse ed impostate.
Il clima si stempera con Silent, un epico intramezzo di chitarra e voce che metterà in risalto l'impetuosità del brano seguente, Poema Illusorio, ancora una volta contenente piccole parti vocali in italiano.
A spezzare un pò la coerenza della scaletta -come se fosse stato composto in un altro periodo del gruppo- Ire of Solitude: il brano parte in un'esplosione thrash di stampo europeo, mal sposandosi con la voce che, nonostante sia potente e precisa, non riesce ad amalgamarsi perfettamente con il resto della musica.
Mentre la conclusiva Son of Unknown, energica e spedita rivela un'ottima parte centrale dal gusto "Musteiniano" che conferma le influenze dei nostri e l'abilità nel farle lavorare insieme.
Gli In Aevum Agere sono autori di un ottimo album, ricco di spunti, che diventerà più interessante ascolto dopo ascolto, contrassegnato da una produzione non troppo classica -ma ottima- alla quale il nostro orecchio si abituerà presto, lasciandoci apprezzare momenti di epicità e di puro heavy metal.
Una grande nota di merito va fatta al pezzo cantato in italiano: l'abitudine che oggi scarseggia tra le band nostrane, infatti, è quella di non lanciare alcun richiamo alla nostra appartenenza, che se non altro in ambito musicale ci rende orgogliosi.
Words by Antonio Painkiller
I brani a seguire scorrono gradevoli passando dal doom classico, all'heavy/power, al thrash, il tutto caratterizzato da una produzione precisa e moderna (forse leggermente troppo pulita), ricordando, nel suono e nella struttura, gli ultimi lavori dei maestri Candlemass.
Da mettere in risalto The Last Farewell che, insieme a Act of Faith , ricorda l'heavy metal dei Savatage, fino ad ora una delle influenze più interessanti e particolari dell'intero album.
La sorpresa arriva con Dominio, una decisa mid tempo cantata interamente in italiano, dove le parti vocali si fanno più grosse ed impostate.
Il clima si stempera con Silent, un epico intramezzo di chitarra e voce che metterà in risalto l'impetuosità del brano seguente, Poema Illusorio, ancora una volta contenente piccole parti vocali in italiano.
A spezzare un pò la coerenza della scaletta -come se fosse stato composto in un altro periodo del gruppo- Ire of Solitude: il brano parte in un'esplosione thrash di stampo europeo, mal sposandosi con la voce che, nonostante sia potente e precisa, non riesce ad amalgamarsi perfettamente con il resto della musica.
Mentre la conclusiva Son of Unknown, energica e spedita rivela un'ottima parte centrale dal gusto "Musteiniano" che conferma le influenze dei nostri e l'abilità nel farle lavorare insieme.
Gli In Aevum Agere sono autori di un ottimo album, ricco di spunti, che diventerà più interessante ascolto dopo ascolto, contrassegnato da una produzione non troppo classica -ma ottima- alla quale il nostro orecchio si abituerà presto, lasciandoci apprezzare momenti di epicità e di puro heavy metal.
Una grande nota di merito va fatta al pezzo cantato in italiano: l'abitudine che oggi scarseggia tra le band nostrane, infatti, è quella di non lanciare alcun richiamo alla nostra appartenenza, che se non altro in ambito musicale ci rende orgogliosi.
Words by Antonio Painkiller
Pressing Info:
333 copies handnumbered x black vinyl with printed inner sleeve
50 copies x metalbox (CD) coming with certificate and patch
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